Alessandro Manzoni era stato osservato «di profilo e di scorcio» da Natalia Ginzburg, autrice di un ritratto dello scrittore «confuso nel polverio della vita quotidiana». Nello stesso anno – il 1983 – anche Mario Pomilio rivolgeva la propria attenzione...
More
Alessandro Manzoni era stato osservato «di profilo e di scorcio» da Natalia Ginzburg, autrice di un ritratto dello scrittore «confuso nel polverio della vita quotidiana». Nello stesso anno – il 1983 – anche Mario Pomilio rivolgeva la propria attenzione all’uomo dissestato dai lutti familiari nel Natale del 1833. Accanto a loro altri scrittori del secondo Novecento abbracciano don Lisander con uno sguardo empatico o diffidente, obliquo o viscerale, liberandolo dalle incrostazioni scolastiche e da riduttive formule critiche. Così Manzoni si fa romanzo. Riguadagna carne e sangue, e viene colto nella viva contraddizione di uomo smarrito tra due secoli; di marito appassionato che guarda con sospetto al traviamento delle passioni; di figlio privato dell’accudimento paterno e che da padre a sua volta sperimenta l’inadeguatezza, l’incomprensione, il fallimento; di credente ‘terribilmente’ visitato da Dio, assediato dalla domanda pascaliana sul Dieu caché. Da un concertato di voci talvolta diss
Less