«Non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato»: ovvero, il martirio dei santi L’amicizia con il Signore, vederlo curare i malati, mangiare con i peccatori, nutrire gli affamati, avvicinarsi agli esclusi, toccare gli impuri, identificarsi con i...
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«Non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato»: ovvero, il martirio dei santi L’amicizia con il Signore, vederlo curare i malati, mangiare con i peccatori, nutrire gli affamati, avvicinarsi agli esclusi, toccare gli impuri, identificarsi con i bisognosi, invitare alle beatitudini, insegnare in maniera nuova e piena di autorità, lascia un’impronta indelebile, capace di suscitare stupore e una gioia espansiva e gratuita che non si può contenere. Come diceva il profeta Geremia, questa esperienza è il fuoco ardente della sua presenza attiva nel nostro cuore che ci spinge alla missione, benché a volte comporti sacrifici e incomprensioni (cfr 20,7-9). L’amore è sempre in movimento e ci pone in movimento per condividere l’annuncio più bello e fonte di speranza: «Abbiamo trovato il Messia» (Gv 1,41). (Papa Francesco, Messaggio per la giornata missionaria mondiale 2021) San Gaspare del Bufalo, cpps: zelo per la gloria di Dio e per il bene del prossimo Si poteva ben dire che fosse tu
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