Diritti riservati per l’edizione nei relativi atti. www.romarche.it ECCEZIONE RITUALE, “PARTIBILITÀ” E“OGGETTIFICAZIONE” DEL CORPO, STRATEGIE PER DEFINIRE UN’IDENTITÀ. IL CASO DELLA TOMBA 93 DI SAN MONTANO, PITHECUSA1 Eccezione rituale. Trattamento del...
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Diritti riservati per l’edizione nei relativi atti. www.romarche.it ECCEZIONE RITUALE, “PARTIBILITÀ” E“OGGETTIFICAZIONE” DEL CORPO, STRATEGIE PER DEFINIRE UN’IDENTITÀ. IL CASO DELLA TOMBA 93 DI SAN MONTANO, PITHECUSA1 Eccezione rituale. Trattamento del corpo e architettura della tomba La tomba 93 della necropoli di San Montano risale alla seconda metà del V secolo a.C. Si tratta della cremazione di un bambino di circa 10 anni2 i cui resti furono avvolti in un panno e deposti all’interno di un cratere attico a colonnette. Il contenitore fu a sua volta collocato, insieme al corredo personale composto da strigile e aryballos, in una custodia di tufo locale (62 x 60 cm; alt. 56 cm) chiusa da una lastra dello stesso materiale (spes. 19 cm). La cremazione è un rituale minoritario in questa fase cronologica: su un totale di 60 tombe databili al V e IV secolo a.C., infatti, le cremazioni sono solo 17, corrispondenti al 28% del totale, e fra esse solo 2 presentano la tipologia di deposizi
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