Se “l’Arte è ciò che mi sorprende dal comune” – come scrive l’autore nella pagina della dedica – allora “Fantasie notturne” è Arte. Arte dello scrivere. E se è lecito un paragone con la pittura, il libro è un quadro astratto, enigmatico se vogliamo, una...
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Se “l’Arte è ciò che mi sorprende dal comune” – come scrive l’autore nella pagina della dedica – allora “Fantasie notturne” è Arte. Arte dello scrivere. E se è lecito un paragone con la pittura, il libro è un quadro astratto, enigmatico se vogliamo, una follia, come si indica nel sottotiolo. Il libro sor-prende dal comune, non v’è dubbio.
Se già con “Zarzuela” di Elena Miceli la collana ysatnaF si era distinta per la fantasia, l’originalità e la stravaganza, con “Fantasie notturne” la stessa collana diventa ora una sorta di isola immaginaria, libera da ogni vincolo, da ogni regola, in cui gli autori pos-sono esprimere loro stessi come creatori e fomentatori di immagini e immaginazioni per i loro lettori.
Le letture, i libri, non servono ad altro; stimolare l’immaginazione di chi legge e, at-traverso questa, arricchire l’intelligenza, la voglia di conoscere, di andare al di là delle cose, dell’apparenza.
Il libro di Isgrò stimola l’immaginazione nel rendere più “umani” i personaggi f
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